Annapoli - O'Matin online ci riferisce della distruzione ad opera di uallere ignote all'interno della villa comunale di Mugnano della lapide in memoria di
Miriam Makeba, artista africana con due palle grandi quanto mille campi di calcio (in italia devi per forza utilizzare lo stadio come metro di paragone altrimenti statt'buon o'cazz).
Mo', il Mattino e gli investigatori alluccano allo scandalo e ci vedono lo zampino del razzismo. Miriam Makeba + africa, nera = razzismo.
Non si tratta di razzismo
Secondo noi il razzismo non c'entra nu'cazz. Per provare razzismo devi avere una conoscenza che ti conduce a provare odio nei confronti di chi come te non è e tutto o'riest appriess'. Cioè, noi ce li vediamo questi androidi organizzarsi che sappiamo noi, la sera prima, con un piano o almeno delle azioni coordinate volte alla distruzione di una lapide dedicata ad
una donna che loro odiavano perché conoscevano bene! Altrimenti che cazzo la distruggevano a fare?
Androidi passivi e disinteressati
C'è un altro motivo: possiamo dire di tutto degli androidi e se ci leggete sapete che lo facciamo ma il popolino androide di sfaccimma, credeteci, è quello che in italia
se ne sbatte di più il cazzo del colore della pelle. Attenzione! L'androide non prova amore verso il prossimo, no! Stiamo solo dicendo che
se ne fotte.
Gli annapoletani se ne fottono. L'androide è l'essere più debosciato, passivo, altamente menefreghista e uallarone. L'androide non ha opinioni, politicamente parlando (ma anche verso tutto il resto) tiene la uallera pesante
e non si fira di pensare per costruirsi una propria idea. In questa tabula perennemente rasa, in questa lavagna completamente nera, in questa silenziosa e deprimente galassia che è la testa indigena
la persona di colore non rappresenta "un problema" come invece accade in altre zone d'italia. E comunque se pigliate un campetto di periferia con i palazzoni attuorn' in quel di Annapoli e ci mettete degli aborti sopravvissuti che giocano a pallone quelli non tengono difficoltà a pigliarsi nella propria squadra un coetaneo nero. Quelli lo accettano senza batter ciglio (anche perché il nero è più veloce di loro. Nei programmi dedicati al pallone sulle reti scrause napulegne lo insegnano: i neri sono più veloci e più fisici).
E comunque adesso con
tutti quelli che Annapoli e provincia si svegliano e si scoprono rapper un nero sarebbe visto come una manna dal cielo.
E non vi cuntiamo dei venditori ambulanti africani adottati dagli androidi: quello che vendeva i fazzulettini a fuorigrotta al semaforo: te li poggiava sul parabrezza quando scattava il rosso, ballava e saltava e prima del verde riusciva a ripigliarseli tutti. Un altro con la maglia dell'SSC Annapoli sempre 'nguoll, l'altro che canta in dialetto "
comm' omm si nu bleff" tendono a rosicchiare uno spazietto nel cuore straboccante d'odio e ignoranza dell'androide. Ci sono tante cose che la scienza non è riuscita a spiegare, noi ci mettiamo dentro anche questo fenomeno.
La nostra tesi
Nulla di più semplice: a Mugnano ci sta questo drappello di merda di androidi che non tiene un cazzo da fare oltre a girare per il paese con gli scooter e utilizzare il clacson alla cazzo che Calcutta a confronto pare la città del silenzio. "Che facimm, ch' nun facimm?" "Andiamo nella villa comunale, jamm". Arrivano davanti alla lapide e la scassano. Punto. Stop. Lo fanno senza pensarci. La lapide in memoria della Makeba poteva essere una fontana, un arredo urbano, un monumento ai caduti: avrebbe conosciuto la medesima sorte.
Cari giunnalisti, Annapoli e gli androidi sono troppo inetti per costituire un
commando coordinato con piano da seguire alla lettera e portare a termine un'azione delittuosa per "odio razziale e/o politico". Non stiamo mica parlando di scippi, aggressioni, filo di banca, truffa dello specchietto e rapine di ogni genere?
Etichette: androidi di sfaccimma, città di munnezza, mdg munnezzadagente, Miriam Makeba, non siamo noi che siamo razzisti sono loro che sono napoletani
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ué lascia pure un commento e spera che non se lo fottano